una riflessione sui teatri occupati....

11.02.2013 11:08

ed eccoci davanti al teatro ROssi di pisa.

OCCUPATO.

un teatro del 600 che CADE LETTERALEMTNE A PEZZI e che il buon cuore di studenti calabresi, irlandesi, piemontesi (  ....pochi toscani..) hanno deciso di tenere aperto per la cittadinanza.

Come associazione lo diciamo spesso.

i centri di aggregazione DEVONO ESSERCI E DEVONO ESSERE CITTADINI.

la cultura portata alla gente.

la gente che va alla cultura.

ma qui al ROssi..c'e' qualcosa di nuovo.

non e' come MACAO O IL TEATRO VALLE OCCUPATO.

Il rossi non ha un'anima sola.

ha mille anime.

dentro vicino ai bagni, unica zona rifatta insieme all' impoanto di centralina elettrica, ci sono i ragazzi di una radio locale.

alcuni si sentano grandi dj.

altri forse lo sono e non lo sanno.

eppure...c'e' nel loro modo di occupare quel teatro una voglia di riscatto che non rappresenta l'anima di una citta...e questo...scusate...ma un po' rattrista chi scrive.

e' come se il teatro fosse stato liberato per essere di nuovo ri-imprigionato.

eppure lui e' li.

con quell'infinita' di gatti e piccioni svolazzanti.

in un vuoto d'aria bellissimo che qualsiasi cantante d'opera si augurerebbe di provare in un teatro...pieno di polvere...cedimenti strutturali e...pie mani e piedi che lo cavalcano come un vecchio ronzino....